La nostra storia
La storia del Bianconiglio inizia con noi: Krystel e Fulvia, circa a metà dell’anno 2010 abbiamo iniziato a condividere il sogno di “aprire” un nido d’infanzia ad Osio Sotto, nostro paese natale, per poter realizzare la nostra idea di ambiente educativo per la primissima infanzia.
La ricerca del posto è stata accurata e a tratti difficoltosa; poi eccolo il locale che aveva tutti i requisiti che stavamo cercando si era liberato.
Trovata la location era il momento del nome, in ballottaggio con il Bianconiglio c’erano un altro paio di opzioni ma lui ha avuto la meglio, racchiudeva in se, secondo noi quell’idea di dolcezza e candore che volevamo comunicare.
La progettazione e lo studio degli spazi è stata una priorità quando ancora il nido esisteva solo su carta ed è qui che è iniziata la collaborazione con la nostra consulente pedagogica, che fin dall’inizio ci ha affiancate e supportate.
Il nido d’infanzia Il Bianconiglio ha ufficialmente aperto le porte ai suoi primi bambini e alle loro famiglie lunedì 29 agosto 2011. Ad aiutarci quotidianamente ruotano tre figure importante:
Valentina, educatrice che ha iniziato a collaborare con noi nel febbraio 2013, un ausiliario all’ora di pranzo che ci permette di vivere il pasto con tranquillità ed un’ausiliaria che ci aiuta a mantenere il nido pulito ordinato e curato.
Il gruppo di lavoro ha fatto la scelta di creare un ambiente armonico ed accogliente, di non riempirlo di materiali, oggetti e arredi pensati da e per l’adulto, ma ha deciso di predisporre tali materiali oggetti e arredi in modo da favorire l’esperienza dei bambini dagli zero ai tre anni.
Il nostro desiderio è quello di offrire ai bambini e alle loro famiglie un servizio educativo arricchente, di qualità e sempre pronto ad evolversi fondato sull’esperienza la condivisione e la collaborazione.
…E la storia continua…
LASCIATE TRANQUILLI
QUELLI CHE NASCONO.
LASCIATE SPAZIO
PERCHE POSSANO VIVERE.
NON PREPARATE GIÀ TUTTO PENSATO.
NON LEGGETE A TUTTI GLI STESSI LIBRI.
LASCIATE CHE SIANO LORO
A SCOPRIRE L’ALBA,
A DARE UN NOME AI LORO BACI.
PABLO NERUDA